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Ti stai separando e non sai come muoverti, cosa fare e a cosa andrai incontro?

Come evitare i 7 errori più frequenti nella separazione

Sappiamo che da un punto di vista psicologico, la separazione è sempre vissuta, dalla coppia, in maniera più o meno consapevole come un “lutto”, una perdita di quella consuetudine che caratterizza tutto il sistema familiare.

Qualunque siano le cause che portano a una decisione così dolorosa, è necessario confrontarsi con il fallimento di un progetto nel quale si è investito sia emotivamente che materialmente.

LA GUIDA PUO AIUTARTI PROPRIO IN QUESTA FASE
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Scarica la tua guida e scopri come evitare i 7 errori più frequenti in un caso di separazione e come tutelarti 

La mia GUIDA ti aiuterà ad evitare gravi errori dettati dall'emozione del momento

mettendoti in condizione di realizzare una separazione consensuale dove possibile (SOLUZIONE SEMPRE CONSIGLIATA)

mantenendo ottimi i rapporti con i propri figli e mettendo al centro sempre il loro bene (L'AMORE PER I FIGLI NON CAMBIA MAI ED E UNA PRIORITA);

a gestire al meglio la parte patrimoniale cercando di non penalizzare troppo il proprio tenore di vita (FONDAMENTALE RIUSCIRE A  MANTENRE LE RISORSE PER COMINCIARE UNA NUOVA VITA);

 

TI RACCONTO UN PO' DI ME

Non ci conosciamo di persona ma so quello che stai passando.

Lo so perché come avvocato, dopo oltre venti anni di professione, ho assistito molte persone in separazioni e quindi ho vissuto con loro lo stato d’animo, le emozioni, la rabbia per quanto stava accadendo ma anche la serenità quando, alla fine, riuscivano ad iniziare una nuova vita.

Fare l’avvocato in diritto di famiglia non è certamente facile.

Se la professione di avvocato è di per sé delicata e difficile, visti i molti aspetti che la
compongono, fare assistenza in diritto di famiglia è probabilmente una delle cose più delicate e complicate che possa esserci in quanto si va a lavorare nei sentimenti e nelle questioni familiari e devi essere non solo un buon avvocato ma anche un buon ascoltatore perché spesso il separando ha bisogno anche di una spalla su cui appoggiare le proprie paure e le proprie incertezze.

Un avvocato che si occupa di diritto di famiglia deve far prevalere l’aspetto umano che è ancor più importante di quello tecnico.

Separarsi o divorziare da un’altra persona non è un semplice scambio di firme su un foglio di carta ma marca un momento importante della vita che porta a scompensi sotto molteplici punti di vista.

Gestire tutte le complicazioni personali e psicologiche che scaturiscono da questa delicata fase della vita è compito di un avvocato che si occupa di diritto di famiglia.

Come ti dicevo so, pertanto, quello che stai passando in questo momento anche perché anche Io mi sono separato ed ho un figlio che oggi ha 16 anni e quindi ho vissuto sulla mia pelle ciò che stai provando.

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Secondo il dott. Braver gli uomini incontrano più difficoltà nel riprendersi psicologicamente da un divorzio. Egli osserva che “molto spesso l’uomo si sente totalmente impotente perché non può fare niente per evitare la rottura del matrimonio.”
“ I padri sono spesso ossessionati da ciò che sentono come un profondo pregiudizio contro di loro da parte dei tribunali e del sistema legale”, un pregiudizio che esiste di fatto, inclusa l’illazione che tutti i padri divorziati sono o diventeranno inadempienti.

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PERCHE' HO DECISO DI ASSISTERE PROPRIO I PADRI SEPARATI?

FORSE LA RISPOSTA STA IN UNA PAROLA: ABBANDONO


Una delle domande che mi viene posta di frequente è: ma perchè assistere proprio i padri separati?
Sono pratiche difficili, dove il padre ha minor tutela, dove è facile subire ingiustizie.

Ma, in effetti, perché fare l’avvocato in diritto di famiglia, in una materia così difficile ed emotiva quando si può lavorare su questioni più aride e meno coinvolgenti?
Si potrebbe rispondere semplicemente dicendo che qualcuno il lavoro sporco deve pur farlo. 

Ma in realtà vi è risposta a questa domanda se non quella che vi è stato un qualcosa che mi ha portato a preferire semplicemente una materia ad un’altra , un qualcosa che ti fa sentire più affine a determinate problematiche e più coinvolto …più semplicemente un qualcosa che ti anima e ti appassiona.
 

Probabilmente gli eventi della vita hanno fatto il loro ruolo in questa scelta: il matrimonio, la nascita di un figlio, la separazione, la morte dei genitori e quindi il venir meno della famiglia di origine ecc.
Ebbene si! Anche io sono separato e quindi il ruolo di padre separato, avendo un figlio, l'ho vissuto anche dall'altra parte della barricata.
 

La conferma però che si è imboccata la strada giusta si ha quando si comprendono nel profondo le dinamiche familiari ovviamente non quelle della famiglia felice (quelle poche che lo sono davvero) ma le dinamiche che portano alla rottura della coppia.

Se dovessi dire qual è il veleno più letale per la coppia lo individuerei sicuramente nell’abbandono.

La famiglia può divenire abbandono, abbandono dei sentimenti, abbandono dei figli, abbandono del partner.

Tutto può essere abbandonato ed anche l’amore che ha fondato il valore della famiglia può esserlo e con lui, segue, la distruzione della coppia.

 

Vivere in una famiglia ormai prossima allo sfascio è vivere l’abbandono.

Non bisogna confondere l’abbandono con la solitudine: spesso è il contrario.

Vi sono persone che si sentono sole in mezzo ad altra gente, non capite, non comprese, non amate ed isolarsi, in quel contesto, vuol dire difendersi dalla solitudine.

All’interno della famiglia vi sono bambini abbandonati dalle attenzioni dei propri genitori, dalla serenità di crescere con la spensieratezza degli anni giovanili, senza più ricevere carezze da anni o un bravo o ancor meglio un incoraggiamento per un fallimento, anche in quanto fallire non è sinonimo di incapacità ma merito di averci provato ed aver sbagliato e quindi imparato. E questo perchè non si riesce più a fare il padre in serenità vivendo in clima insostenibile.

All’interno della famiglia si può vivere di sola apparenza perché si deve salvare la facciata quando dentro si ha un vuoto che permea la quotidiana esistenza e che viene trasmessa, quasi fosse un virus, ai figli che si sentono abbandonati più di coloro che una famiglia non ce l’hanno.

Vi sono coniugi poi che quando sono assieme vivono nel mutismo: non ridono più come un tempo.

Coniugi che rinascono quando stanno lontani o quando il partner deve andar via e si cerca di fuggire dallo stare assieme magari trovando svago in  quella pedalata della domenica mattina.

Alcuni poi continuano a vivere in questa situazione per il resto della loro vita non avendo il coraggio di separarsi , di ricominciare: si uccidono ogni giorno nel restare in un rapporto malato.
Il padre diventa un bancomat che deve solo lavorare ed i momenti felici ormai sono un ricordo o si contano sulle dita di una mano.
Eppure fare il padre è comunque una ragione di vita e si vuol continuare ad esserlo e farlo nel migliore dei modi.

La paura di separarsi, seppur consapevoli di vivere un rapporto malato, è forte.
Si ha paura che i figli vengano messi contro di noi, che divengano ostaggio per le richieste di quel diritto di fare il padre che pare tutti non vogliano riconoscere.

Si ha paura che vi sia l’abbandono da parte dei figli messi su dall’altro genitore in quella terribile malattia che è l’alienazione parentale.

Ci si può sentire abbandonati perché riprendere daccapo la vita, ricostruirla e abbandonare le vecchie abitudini non è facile: la felicità spesso va cercata con perseveranza.

Ma separarsi può voler dire anche iniziare una nuova vita, riconquistare quella felicità e soprattutto quella serenità perduta, un rapporto con i figli di qualità più che di quantità fatta di tempi vuoti senza senso.

E’ un percorso che può essere affrontato e va affrontato con attenzione perché si è fragili in quei momenti e facile è commettere azioni dettate dalla impulsività.

Essere dalla parte dei padri credo sia dare un aiuto per ricominciare per riconquistare quella voglia di vivere che dovrebbe sempre accompagnarci quotidianamente.

Ad oggi non so ancora rispondere al perché tra le tante materie mi sono avvicinato, tanti anni fa, al diritto di famiglia ma forse la risposta sta in quella voglia di tramutare l’abbandono di quei padri in qualcosa di buono e di farli continuare ad essere padri come prima e migliori di prima facendoli vivere un rapporto di qualità con i figli : forse è un obiettivo ardito ma almeno posso dire di averci provato.

Per questo motivo voglio darti, anche se non ci conosciamo di persona, quel piccolo aiuto per fare quel passo che può mettere il primo tassello per una nuova vita e per farlo, se hai deciso di intraprendere il percorso della separazione, non devi commettere errori.

La Guida che ho preparato per Te è un inizio, un aiuto per convincerti che non in questo cammino non sei abbandonato perchè comunque io sarò dalla Tua parte.

 

SCARICA LA GUIDA ED EVITA I 7 ERRORI PIU' LETALI CHE SI POSSONO COMMETTERE NELLA SEPARAZIONE

 
Nessuno deve toglierti il diritto di essere padre!

Non prendiamoci in giro!
Sappiamo entrambi che la strada, in una separazione, è in salita.
Nei confronti dei padri vi è un sistema legale che ruota contro dove spesso si diventa padri bancomat.
Iniziare con il piede giusto è importante e non si può dar niente per scontato.
 
Proprio all'inizio della rottura del rapporto, spinti dall'emotività e confusi dal momento che si sta vivendo, si commettono errori che possono essere fatali in un giudizio rendendo ancor più difficile il diritto di essere padre.


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